La necessità di gestire la manutenzione degli impianti nucleari, la tempesta energetica europea e  l’impennata dei prezzi spingeranno la Francia a bloccare le forniture di elettricità all’Italia per il prossimo biennio. E la minaccia è che a cascata vada in tilt l’intero mercato energetico nazionale.
Quasi il 14% del fabbisogno nazionale di elettricità è soddisfatto da Roma con importazioni da impianti stranieri.
L’anno scorso abbiamo importato quasi 43 terawattora di elettricità, la Francia è il secondo nostro fornitore, dopo la Svizzera, Secondo i dati Eurostat quel che prendiamo dalla Francia equivale grossomodo al 4-5%.
La prospettiva di uno stop delle importazioni da Parigi nel 2023 e 2024, come ha amaramente constatato anche il ministero della Transizione Ecologica era nota da tempo come confermato dal calo del 21% delle importazioni di elettricità che il Paese ha sperimentato ad aprile.

Per Parigi la prima dinamica complessa è la stagnazione dell’attività delle centrali nucleari cuore della generazione di elettricità del Paese. Il colosso energetico Edf, da poco nazionalizzato, ha comunicato che ad oggi sono inattivi complessivamente 32 dei suoi 56 reattori, con una capacità dii generazione nucleare scesa da 61 a circa 30 GW. Alcuni reattore necessitano di manutenzione ed altri aspettano forniture

II secondo problema per la Francia è che questo scombussolamento, unito alle dinamiche legate al costo marginale che “prezza” l’energia nazionale, rende molto più conveniente sul medio periodo l’apertura di contratti di fornitura garantiti sul mercato interno rispetto a quello italiano, ove il prezzo dell’elettricità è più basso

L’italia ha 2 rischi Il primo è quello di dover procedere in tempi più stretti qualora Parigi confermi il blocco e in secondo luogo, va capito come una possibile interruzione delle forniture francesi possa essere da esempio per altri casi simili nel quadro europeo e mettere a repentaglio il Piano Energia dell’Ue.

fonte: ilgiornale.it